SINEZAMIA Official Website

1 – Come nascono i Sinezamia?I Sinezamia nascono nel Maggio 2004 come tantissime altre band, ovvero quattro ragazzi desiderosi di fare musica propria in base ai propri gusti e stimoli. Con poca esperienza e tanta voglia di fare, abbiamo iniziato subito a comporre pezzi nostri e a suonare qualche pezzo di quelle band che avevamo come riferimento, ovvero Litfiba, Diaframma, Joy Division. Possiamo dire che però i Sinezamia sono veramente all’attivo dal 2006, quando abbiamo trovato una line-up più stabile, cominciato a lavorare al primo EP e a fare più concerti.
2 – Quale percorso esistenziale vi ha portato alla registrazione dell’EP Sacralità? Quali sono le affinità e le divergenze tra questo nuovo lavoro e il precedente Fronde?
Il percorso che ci ha portato a partorire “Sacralità” è stato molto lungo..ricco di emozioni, sia negative che positive. Sarebbe potuto già uscire nel 2008 ma l’improvvisa uscita dei nostri ex batterista e bassista ha cambiato un po’ tutti i piani. Abbiamo dovuto annullare quelle che erano le date già fissate per il 2008, rimboccarci le maniche nel trovare due nuovi compagni di viaggio e riprendere tutto il repertorio, sia quello vecchio che ovviamente i brani finiti in “Sacralità”. A differenza di “Fronde”, che era un po’ la summa del nostro primo periodo, “Sacralità” ha un filo logico che collega i brani tra loro. Se il primo rappresentava quelli che erano i nostri migliori brani di quel momento (ed il titolo Fronde non è certo a caso), in Sacralità tutti i brani sono collegati tra loro. Dilanio dell’anima, vero e proprio ponte tra il periodo Fronde e Sacralità, evoca già dal nome sonorità penetranti e lancinanti, oscure, quasi soffocanti da cui emergono fraseggi potenti. Le liriche, esprimono i turbamenti legati ad un tormento interiore, figurato da una fotografia, che si rincorrono fino all’esplosione del solo nel contempo lineare e confuso. Il finale è un momento di riflessione sonora, scandita dal ritmo impietoso ed ineluttabile della batteria, su cui cade il colpo finale della gran cassa, sentenza inappellabile che non lascia spazio a nessuna speranza. A ciò si collega quindi l’aspetto del sacro conSacralità, aperta da un breve intro di richiamo spezzato dal martello sonoro impugnato dalle parole ammonitrici su un tema, il sacro, che attanaglia l’animo umano dai tempi più remoti. Sacralità, musicalmente parlando, è forse la canzone di maggior impatto fin’ora prodotta dai Sinezamia e che ne rappresenta un attuale estremo artistico. Molte volte sacro fa rima con profano..ed ecco quindi Lussuria,una ballad con atmosfere calde e avvolgenti, riff lisergici e liriche ipnotiche sostenuti dalle ritmiche ossessive di basso e batteria. Il ritornello è un esplosione di suoni, tappeto alle intenzioni sancite dalle parole ed esplicitate dall’amplesso sonoro delle due chitarre che si intrecciano nel finale. Venezia, ultimo pezzo dell’ EP, è aperto dalle tastiere tetre e barocche che introducono la marcia imperiosa della sezione ritmica chitarra-basso-batteria che viene squarciata dal fragore dell’inciso, lampo nel cielo plumbeo. Due voci, duplice faccia della stessa maschera, tentano di sedurre “lei”, fino allo scambio di “intenzioni passionevoli” nell’alcova veneziana, tra il “protagonista” e la misteriosa”lei”, la cui voce è lasciata al suono del violino. Venezia è la summa dell’intero lavoro, sia nel significato che nelle sonorità.
Venezia, rappresenta sia il sacro cantato in Sacralità sia la Lussuria che trova la sua massima espressione nel carnevale e nei balli mascherati. Venezia rappresenta anche quei sentimenti, quelle contraddizioni che producono i tormenti cantati in Dilanio dell’anima.
3 – Come lavorate in sala prove e in studio, come vengono al mondo e crescono i vostri pezzi?
Con questa domanda voglio innanzitutto presentare la nostra nuova salaprove, immersa nelle nebbiose campagne mantovane e ribatezzata “camera ardente”…questo non certo per il clima che si respira nei mesi estivi, ma per il semplice fatto che abbiamo ricoperto le pareti di vecchi drappi funebri..
I nostri brani nascono in maniera molto spontanea…tutti noi sviluppiamo a casa delle idee (io soprattutto per i testi e tutti gli altri le parti riguardanti la musica). Quando siamo in sala a provare, abbozziamo delle improvvisazioni che puntualmente mi premo di registrare. Una volta a casa le ri-ascoltiamo ed andiamo a tener validi quegli spunti che ci sembrano buoni. Da li cerchiamo di sviluppare il brano per intero e una volta ritenuto “sviluppato”, lo cominciamo a proporre anche nei live. Vedremo se sarà cosi anche per i prossimi concerti…al momento ci sono molte idee ed anche molti testi, tra cui in inglese, “Electric eye”.
4 –  Cosa ci dite della vostra attività dal vivo?
L’attività dal vivo è sempre l’aspetto più bello ed importante per una band. Purtroppo per noi non è sempre facile riuscire a suonare con una certa costanza…vuoi un po’ per i trend musicali di adesso vuoi per gli spazi che aimè sono sempre più assenti. Il nostro obbiettivo per questo inverno sarebbe riuscire a suonare in quelle città dove abbiamo molti fan che ci seguono “telematicamente”…e ti assicuro che sono molte. Sembra un paradosso, ma siamo più conosciuti e seguiti in città in cui non abbiamo mai messo piedi che qua da noi…. Ne sono un esempio Torino, Firenze, Roma, Napoli e Catania
5 – “Un fascino decadente / oscuro fino alla morte / può essere un raggio di luce /o una voce eterna in te…”  (Sacralità) In questi versi io ci vedo un po’ quello che la darkwave voleva (e vuole) rappresentare:
il fatto che una musica decadente e oscura possa essere un’ancora di salvezza, qualcosa per cui ci si può emozionare. Qual è il significato finale di tutto l’EP?
Beh..quello che è il significato di tutto l’EP credo di averlo già spiegato alla domanda numero 2. Riguardo alla frase da te citata, che è una strofa del brano “Sacralità”..posso cercare di spiegarti quello che intendevo dire, in modo forse un po’ ermetico. Con Sacralità volevo esporre quello che è il mio concetto di sacro…la mia visione. L’aspetto del sacro, formato da tante immagini (iconografie, pitture sacre, crocifissi, ecc) ha in sé un aspetto molto fascinoso, aldilà che uno ci creda o meno. Questo fascino, questa attrazione resterà oscura e misteriosa fino alla morte…perchè l’uomo da sempre, nei secoli dei secoli, si è sempre posto la domanda “Che ne sarà di me? Che ci sarà dopo la morte??Diventerò polvere o altro?? A questo dubbio amletico ho voluto dare due risposte, in base a quelle che fondamentalmente sono le due risposte plausibili; “può essere un raggio di luce”, quindi la visione cristiana di salvezza, di speranza…oppure “una voce eterna in te”, ovvero una continua domanda che rimbalzerà nella nostra mente fino alla morte…”che ci sarà dopo la morte???? Devo ammettere però che la tua interpretazione è molto bella..ed è bello quando ognuno ci vede qualcosa di diverso nei testi..ognuno da l’intepretazione che crede..ed è giusto che sia cosi…
6 – Cosa rappresentano per voi gruppi storici come Litfiba, Diaframma, CCCP Fedeli alla linea, Neon…  E cosa, secondo voi, rimane oggi di quella scena?
Guarda..nella band, siamo cinque ragazzi con ascolti differenti..e forse questa è anche la forza del gruppo…fare una musica che si lega alla new wave, ma rivista con influenze ed innesti di altri generi. I gruppi da te citati, personalmente, sono i miei gruppi di sempre. Li porto sempre nel mio cuore..nonostante anagraficamente non li abbia potuti seguire negli ’80. Sono una grande fan e collezionista esasperato dei Litfiba, Diaframma, Neon e CCCP…ed indubbiamente mi hanno influenzato parecchio..visto l’incredibile fascino che hanno sempre esercitato su di me i loro pezzi ed il carisma dei loro front-man. Comunque, nei nostri concerti, abbiamo sempre eseguito anche dei loro vecchi pezzi..e qualcuno lo suoniamo ancora (Come “Siberia” dei Diaframma ed “Istambul” dei Litfiba). Di quella scena ne resta un ricordo indelebile, un solco ancora aperto nella storia della musica italiana…ma che rimarrà tale! E’ un periodo che aimè non tornerà più..un fermento irripetibile che spero possa essere visto come fonte d’ispirazione per molte band….Pagherei oro per far si che si ricreasse un certo movimento…
7- Cosa ne pensate della scena attuale?
La scena attuale new wave in Italia? Ci sono band molto interessanti, come gli Avant.garde, gli Echoes of silence, gli Hiroshima mon amour, i Cadabra..senza citare i grossi nomi che tutti sappiamo. Però purtroppo mi sembra sempre che le band inserite in questo filone facciano sempre fatica a rivelarsi agli occhi e soprattutto alle orecchie dei più…perchè credo che soprattutto manchi il coraggio e la voglia dei produttori di credere in queste sonorità..considerate oramai obsolete.
Gli ascolti ed i trend musicali dei giovani del 2009 sono ben altri…il tutto è diventato più veloce (vedi l’mp3)..quindi si consuma musica “facile”, di rapido ascolto…e tutto è più semplice e banale (vedi i testi delle canzoni di successo…).
8 – Venite da Mantova, città di provincia che lo scrittore di fantascienza inglese Aldous Huxley definì “la città più romantica del mondo”,  le atmosfere cittadine vi hanno influenzato nella stesura dei brani e nelle sonorità?
Credo che la stesura dei nostri brani sia stata influenzata da altri fattori di Mantova, ma che purtroppo aleggiano anche in altre molte città d’Italia. Il senso di “vuoto” e “disinteresse” forse hanno giovato nei testi e nelle musiche. Artisticamente parlando, Mantova non ha nulla da invidiare alla grande città…ed in questo la adoriamo…ma non credo abbiano influenzato nella stesura dei brani-
9 – Come considerate la scena musicale della vostra città? Io vivo in un altra cittadina di provincia e qui la situazione, sotto il profilo musicale e non solo, è stagnante, non ci sono spazi e la sensazione è che alla gente non freghi nulla di chi si sbatte per portare avanti la propria musica…
Qua è lo stesso. Come ho già detto in altre interviste la situazione di Mantova (purtroppo confermata anche da persone di altre città) è come dici tu…stagnante! Nella gente c’è un disinteresse di base verso chi si sbatte e porta avanti la propria musica..si preferisce sempre il Dj che ti fa la serata e ti porta gente a dispetto di una band che vuole trasmettere qualche cosa con la proprie liriche e musiche. Una band come i Sinezamia, vista la proposta musicale non comune ai più, farà sempre fatica a suonare nei festival qua organizzati…perchè non cantiamo in inglese, non siamo allegri e festaioli, non siamo una cover band, ecc ecc. Poi mancano gli spazi..ogni anno che passa e più sono gli spazi che si riducono. La situazione è davvero triste…ma non solo per noi ma anche per altre band che escono dai soliti trend commerciali o in voga al momento tra i giovani.
10 – Vi lascio spazio per dire quello che volete (proclami, comunicati, discorsi alla nazione, minacce, sfoghi, etc. etc.) Alla prossima.
Innanzitutto vorrei ringraziarti a nome del gruppo, per lo spazio che ci hai concesso. Spero che grazie a questa bella intervista, qualcun’ altro si accorga dei Sinezamia…e della nostra musica.
I Sinezamia sono appena stati inseriti nel nuovo libro di Mick Mercer (noto ed affermato giornalista inglese che oltre a vantare collaborazioni con artisti, riviste, musicisti, ecc… è divenuto famoso in tutto il mondo soprattutto per i suoi volumi sul “dark” o “goth” ) dal titolo “Music to die for”, che potete trovare qui:http://www.myspace.com/musictodieforbymickmercer
Vi ricordo che è sempre disponibile il nostro nuovo EP “Sacralità” e chi lo compra avrà in omaggio una copia di Fronde, qualora non la possedesse già
Se siete interessati lo potete trovare contattando direttamente noi stessi ai seguenti indirizzi:
E-Mail: sinezamia@hotmail.it
Myspace: www.myspace.com/sinezamiamantova
Facebook: http://www.facebook.com/pages/SINEZAMIA/50281876827oppure nel negozio CLUB 33 di MantovaSiamo sempre alla ricerca di date in città in cui non abbiamo mai suonato…quindi chi volesse vedere i Sinezamia dal vivo, vedere uno spettacolo denso di emozioni e sentimenti…ci contatti pure…e non ne resterà deluso!I Sinezamia sono:
Marco Bardiani – chitarre
Marco Beccari – basso
Davide Fantuzzi – batteria
Marco Grazzi – voce
Carlo Enrico Scaietta – tastiereUn abbraccio a tutti! A presto! E Grazie a tutti coloro che ci seguono sempre…