SINEZAMIA Official Website

Underground Webzine, Agosto 2015

i Sinezamia tornano alla carica con questo disco che è una via di mezzo tra un greatest hits ed un live. Dopo 10 anni di carriera, la band decide di mandare alle stampe un live con all’interno due regali per gli ascoltatori. Una traccia inedita da studio, la cover di “Warsaw” (cover dei Joy Division) e “Pioggia fredda”, inedito live. I Sinezamia, per chi non avesse letto le precedenti nostre recensioni dei loro lavori, sono una band attiva dal 2004 ed il loro sound è sempre stato in bilico tra rock e new wave anni ’80 con, ovvie, contaminazioni dark. Hanno suonato molto dal vivo, al punto di decidere di utilizzare le registrazioni di questi live in in loro manifesto dal titolo “Decadanza”.
I live cd e dvd sono sempre un salto nel buio per le band, da un lato perchè non ci sono, o quasi, i trucchetti da studio e quindi quello che si fa sul palco è quello che finisce sul cd, nel bene e nel male, ma dall’altra parte si dimostra agli ascoltatori che le abilità della band sono oltre il mero studio e che a volte ci sono degli arrangiamenti tale per cui è obbligatorio seguire la band nei concerti e non fermarsi al solo ascolto del cd da studio. I Sinezamia dal vivo sono coinvolgenti e riescono a trasmettere le sensazioni dei loro concerti anche su cd. La cover è molto ispirata e di altro livello, anche se non è da live, e risulta ottima come chiusura di questo cd.
Rispetto al solito, non inseriamo le tracce migliori per il semplice fatto che a nostro avviso la band ha già fatto questo lavoro per noi, scegliendo nei dieci anni di carriera le tracce che possono risultare, ad ora, le migliori del loro operato.
Decadanza è sicuramente un punto di ripartenza, e non un mero traguardo, di certo la voglia di perseverare e di continuare nei loro nuovi brani c’è e attendiamo cosa riusciranno a proporci per il futuro
Voto : 75/100
Alessandro Schumperlin
(Fonte)

Rocka Rolla Web Zine (ARGENTINA), Luglio 2015

Sinezamia es una banda italiana oriunda de Mantova, y que remonta sus inicios a 2004. Allá por marzo de 2014 tuve la oportunidad de reseñar uno de sus singles, “Senza fiato”, en el cual remarque que la banda dejaba con ganas de mas. Bien, “Decadanza” es el título de su ultimo trabajo y que marca la cantidad de años que la banda lleva en la lucha por hacerse un lugar dentro de la escena de su país, tiempo en los que el quinteto ha sido bastante productivo, ya que en toda su carrera han editado dos EPs, dos singles, un LP y este disco en vivo que hoy nos ocupa.
En sus comienzos, la banda que hoy integran Marco Grazzi en voz, Carlo Enrico Scaietta en teclados, Marco Beccari en bajo, Stefano Morbini en batería, y Federico Bonazzoli en guitarra, practicaba una suerte de new wave, pero con el correr del tiempo su sonido fue evolucionando hacia terrenos un poco mas cercanos al hard rock, cosa que es posible apreciar en los once tracks de esta producción.
Entre las influencias, aparecen bandas como The Doors, Heroes Del Silencio, The Cure, HIM, y por ahí viene la cosa, o sea lo mas oscuro y gótico del rock, por lo cual tampoco es de extrañar que a manera de bonus track aparezca una versión de “Warsaw”, de los pioneros Joy Division.
Los temas son muy parejos y están tan bien grabados que no dan la sensación de ser en vivo, y (como ya lo mencionara en la review de “Senza fiato”), “Cenere” se erige como el mejor de la placa, no por nada Sinezamia lo elije para terminar el recital.
Sintetizando, “Decadanza” es un trabajo sólido, sin fisuras y que sirve de muestra de la actividad de Sinezamia. En este año la banda planea un nuevo álbum de estudio, en el que tal vez levantando la puntería en las composiciones para hacerlas mas gancheras, la banda sonaría mucho más potente y homogénea. En fin, detalles que son subjetivos.
En suma, “Decadanza” es un disco humilde y sencillo, y una buena forma de saber un poco mas acerca de la actualidad del hard rock italiano.
(Fonte)

Metal Maniac, Luglio/Agosto 2015

I Sinezamia sono l’ennesima realtà di quel “rock italiano”, tanto decantato quanto vituperato, per via di prodotti infilatisi in questo filone non sempre all’altezza della definizione rock, ma la band mantovana fuga ogni dubbio proponendosi nella versione preferita da ogni gruppo rock che si rispetti, ovvero il live.
“Decadanza” è un buon documento sulla vigorosità che assumono i Sinezamia lontano dallo studio, in cui le versioni di brani particolarmente cupi (sintomatica anche la scelta del titolo) risultano particolarmente vigorose, data la maggior presenza del fraseggio chitarristico e la verve che contraddistingue la prova voclae di Marco Grazzi; chiaro ch eil punto di partenza è sempre quel dark rock gothicheggiante in vigore nel Belpaese soprattutto tra la metà degli anni Ottanta e il primissimo inizio dei ’90s. Curiosa la scelta di aprire questo live con un inedito, “Pioggia fredda”, ma ascoltando l’incidere del pezzo si capisce che è proprio l’ambito live la sua giusta collocazione; seguono pezzi più coinvolgenti come “La fuga” e “Nebbia di guerra”, altri più melodici come “Venezia” che è caratterizzata da passaggi chitarristici particolarmente cupi, altri più aggressivi come “Senza fiato” e “Cenere” ma la parte del leone la fa “Dilanio dell’anima”, pregna di atmosfere affascinanti ed avvincenti, brano che dà l’istantanea perfetta del Sinezamia sound e curiosa infine anche la chiusura del CD, affidata ad un brano in studio, ovvero “Warsaw”, cover dei Joy Division, tratta dall’EP d’esordio “An ideal for living” del 1978, a dimostrazione dell’amore per quelle sonorità cupe e minimali.
Senza cadere nella trappola cantautorale, i Sinezamia colpiscono nel segno e diranno sicuramente la loro nei prossimi anni, bravi!
Voto: 8,5/10
A cura di Giorgio Barbieri
Tratto dall’articolo uscito sul numero Luglio/Agosto 2015 di Metal Maniac.

Rock Hard, Luglio/Agosto 2015

In attività da oltre un decennio, hanno al proprio attivo svariate prove in studio e nel corso delle propria carriera sono stati annoverati tra i maggiori esponenti della dark-wave italiana : forti di queste credenziali i Sinezamia hanno dato alle stampe un album dal vivo che comprende dieci pezzi originali ed una riuscitissima cover, Warsaw dei Joy Division.
I terreni stilistici che la band predilige sono quelli, ermetici e decadenti, che hanno caratterizzato il movimento all’epoca della sua fase di maggior fulgore, ovvero la metà degli anni ’80.
Abbondanti sono i rimandi all’epoca d’oro della produzione discografica targata Litfiba, di certo il nome che insieme ai Diaframma più sembra aver contribuito ad influenzare la visione artistica e l’estetica del quintetto. Cupo nella forma ed introspettivo nei contenuti, ma anche verosimilmente molto teatrale nell’estetica, lo spettacolo offerto dai Sinezamia dispensa emozioni ed un senso diffuso di drammatica intensità; la prova è precisa ed all’insegna della sostanza, l’interpretazione appassionata e carica di trasporto.
In attesa di un nuovo lavoro di inediti, un’ottima occasione per scoprire i trascorsi della formazione.
Voto : 7/10
A cura di Michele Martini
Tratto dall’articolo uscito sul numero Luglio/Agosto 2015 di Rock Hard.

RockGarage, Giugno 2015

Sinezamia sono una nostra realtà, una band attiva oramai dal 2004 ed il loro sound è sempre stato un incrocio tra rock e new wave anni 80 con contaminazioni dark. Hanno suonato molto dal vivo, producendo concerti ricchi di pathos e teatralità e tutte queste esperienze live sono documentate in Decadenza, un CD live che mette in mostra la professionalità della band mantovana. I brani sono molto coinvolgenti e la voce di Marco dà quel pathos ad ogni brano. Pioggia Fredda è una traccia inedita che ben si adatta in versione live, con l’ottima voce di Marco Grazzi e le tastiere di Carlo Enrico Scaietta che svolgono un ruolo importante. I Sinezamia dal vivo sono molto trascinanti e lo dimostrano in brani come La Fuga e devo dire che i primi Litfiba sono tra le influenze della band, mentre Venezia ha atmosfere più melodiche sempre grazie ad un ottimi lavoro tastieristico e le chitarre creano anche paesaggi cupi, chitarre che diventano molto più distorte in Senza Fiato, brano anche dal gusto gotico.
Belle le atmosfere di Dilanio L’Anima, suggestive ed avvolgenti e Nebbia Di Guerra è ancora una volta trascinante, così come lo è Cenere. Chiude il CD Warsaw, stavolta registrata in studio ed in lingua inglese, che mette in risalto il gusto dei Sinezamia per un sound melodico, ma sempre potente e corposo. Decadenza è sicuramente un traguardo molto importante per una band che continua per la propria strada e anche se all’attivo hanno solo un full lenght e due EP, questa prova live è parte molto importante per la storia dei Sinezamia.
Voto : 7/10
Fabio Loffredo
(Fonte)

        Rockerilla, Maggio 2015

La crasi del titolo colpisce nel segno. Decadanza parla chiaro il lessico di una musica che sposa la forza dei suoni al pathos delle parole in 10 anthem registrati dal vivo, tanti quanti gli anni di vita di questo sodalizio a nome Sinezamia.
10 danze epiche per una prestazione in abiti da palco che fa toccare con mano lo spirito dell’impresa. 10 danze di guerra che incalzano su fronti post-punk presidiati da corde metallescenti e tamburi poderosi. I guizzi siderei dei keys non allentano il tiro, neppure il livore del canto e il dramma “cosmico” che vi si evoca. 10 danze al vetriolo per ghermire le ombre della decadenza, coronate in chiosa dalla bonus cover in studio di Warsaw, degno sigillo di un DISCO TRAVOLGENTE.
Aldo Chimenti.
Tratto dall’articolo uscito sul numero 417 di Rockerilla, Pagina 73.

 

Italia di Metallo, Maggio 2015

Eccomi di nuovo a recensire i Sinezamia, che dopo l’ottimo “La Fuga” del 2012 ed il singolo “Senza Fiato” del 2013, decidono di festeggiare gli ormai dieci anni di attività regalando ai fan un live cd più che riuscito. La band mantovana dimostra nei dieci brani dal vivo di rendere al meglio su palco, non senza qualche leggera caduta di tono, ma facendo trasudare passione e confermando le mie personali impressioni positive delle numerose pubblicazioni in studio.
Solo un inedito, sempre rigorosamente live, l’opener “Pioggia fredda” che ricalca le ormai note orme del combo new wave, e la chicca conclusiva “Warsaw”, noto brano dei Joy Division, opportunamente reinterpretato in studio. Notevoli le interpretazioni di brani come “La fuga”, “Occhio elettrico”, “Ombra” e “Nebbia di guerra” (che trovano i propri punti di forsa in una sezione ritmica ben affiatata), meno esaltanti quelle di “Senza fiato” e “Cenere”, con vocals e interpretazioni chitarristiche un po’ meno convincenti.
A tutti i fan dei Sinezamia il consiglio è quindi quello di non farsi assolutamente scappare questa release, che potrebbe comunque esser apprezzata anche dai neofiti curiosi di affacciarsi al decadanzante mondo musicale di Marco Grazzi. Bravi!
Voto : 8/10
Marco “Sappa” Nicoli
(Fonte)

Mola Mola Webzine, Maggio 2015

“Un’istantanea live di dieci danze. Dieci come gli anni di attività dei Sinezamia. Dieci danze dall’inevitabile atmosfera decadente.”
Ecco come i Sinezamia definiscono questo loro lavoro, un disco registrato totalmente dal vivo durante un concerto a Parma nel dicembre scorso, senza nessun ritocco in studio, e completamente autoprodotto ( da Sinezamia e Simone Davi ), un album con cui questa band lombarda vuole festeggiare i 10 anni di attività e con il quale intende mostrare tutto il proprio talento e la propria carica attraverso l’esibizione live nuda e pura, che è sempre un importante banco di prova pieno di tranelli ed ostacoli.
Ma i cinque ragazzi mantovani superano con disinvoltura la prova e centrano in pieno il bersaglio, mettendo insieme in questo live tutti i brani più salienti del proprio repertorio, tratti dal loro EP “Sacralità” e dall’album “ Fuga” più un inedito e una particolarissima cover di “Warsaw” dei Joy Division, avvolgendo lo spettatore con il sinuoso e oscuro sound che li caratterizza, un misto di dark-rock e new wave, con quel pizzico di goth che aggiunge pathos e non guasta mai. E’ facile intravedere dietro i Sinezamia l’ombra dei primi Litfiba, ma anche dei Diaframma, influenze riconoscibilissime e poco celate ma che non tolgono nulla alla forte personalità di questa band che sembra non voler nascondere i propri “maestri” ma nello stesso tempo affermare se stessa e il proprio carattere con vigore, anche tramite la forte presenza del leader carismatico Marco Grazzi, che al talento vocale aggiunge una presenza scenica e interpretativa piuttosto notevoli. Insomma, un disco che vale la pena di possedere se si vuole assaporare e (ri)vivere l’energia live dei Sinezamia.
Anna G. Gala.
(Fonte)

Roxx Zone, Maggio 2015

Nonostante una discografia piuttosto esigua, i mantovani Sinezamia giungono all’appuntamento dell’album live con undici brani (tra cui un inedito e una cover dei Joy Division), che saggiano le loro indubbie qualità musicali. Come già scritto in occasione del full-length La Fuga, la band si muove nei meandri di sonorità anni ’80, ma non quelle ascrivibili all’hair metal, bensì a quelle più cupe della new wave, ricordando molto i Litfiba della trilogia del potere, nonché Diaframma e Moda (senza l’accento, ovviamente). Pur se anacronistici, i ragazzi riescono comunque a scrivere song gradevoli, irrobustendo in sede live i suoni delle chitarre e della batteria, donando quindi un’impronta più “rock” al mood dei brani, anche se tutto l’album è caratterizzato da un buon utilizzo delle tastiere che, senza essere particolarmente invadenti, riescono a colorare ulteriormente le composizioni; a convincere maggiormente sono “La Fuga”, “Occhio Elettrico”, “Ombra”, “Pioggia Fredda” e l’interessante rilettura di “Warsaw”, pezzo estratto dal primo EP dei fondamentali Joy Division. Ci auguriamo che in futuro la band riesca a svincolarsi maggiormente dai modelli di riferimento (primi Litfiba su tutti), soprattutto per quanto concerne la voce del bravo Marco Grazzi, spesso ancora troppo simile a quella di Pelù.
Luca Driol
Voto : 75/100
(Fonte)

Rosa Selvaggia, Aprile 2015

Il quintetto mantovano dei Sinezamia arriva al decimo anno di attività con questo live CD registrato durante un loro concerto a Padova il 20 Dicembre 2014.
L’album vede le stampe solo il 13 marzo di quest’anno, dopo un lavoro certosino di editing e mastering che fa suonare le dieci tracce che lo compongono come appena uscite dallo studio di registrazione. Una fotografia dal vivo nitidissima ed avvolgente quella dei Sinezamia di “Decadanza”, nella quale troviamo sia il vecchio sound dei primi EP in pezzi come “Venezia”, dalle tastiere decadenti ed arrangiamenti rock wave sporchi ed incisivi, o “Dilanio Dell’Anima”, dalle sonorità dai tratti più crudi e asciutti nel quale sono soprattutto i fraseggi di chitarra e la potenza vocale del cantante a farla da padrone.
Le restanti tracce sono invece lo specchio stesso della nuova svolta alternative rock “all’italiana” dalle tinte heavy metal che i Sinezamia propongono sin dal loro primo esordio sulla lunga durata “La Fuga”, che ebbe ottimi riscontri di critica e pubblico in tutto il mondo sia su testate indie che su testate metal. Perché il sound dei Sinezamia è una creatura mutevole, ingannatrice, fatta di ritmiche serrate, vocalizzi potenti che ricordano gruppi come Litfiba o Diaframma e chitarre sempre sul piede di guerra tra riff taglienti ed assoli peccaminosi, una scorpacciata sonica incisiva e penetrante, impreziosita dall’uso delle tastiere che donano un tocco decadente alla sarabanda prepotente del tutto, una “Decadanza”, appunto, eseguita magistralmente anche in sede live. Ed ecco allora scatenarsi sul palco la band mantovana con il meglio del suo repertorio, recuperato sia dall’LP d’esordio che dal singolo che precede questo live, una raccolta che lega passato e presente in un’unica, infinita danza di strumenti portati allo stremo della loro potenza espressiva. Inoltre, i Sinezamia ci regalano un assaggio dello loro nuovo album di prossima uscita con l’inedito di apertura “Pioggia Fredda”, dove alternative rock e post punk si mescolano in un connubio potente che fa presagire futuri successi. Infine, per i possessori del CD fisico, è stata aggiunta come bonus track la particolare cover di “Warsaw” dei Joy Division, pezzo con il quale i Sinezamia hanno partecipato alla compilation in free download “3.5 Decades – A Joy Division Italian Tribute” di Darkitalia. Pezzo completamente stravolto ed adattato allo stile ormai consolidato dei Sinezamia, che non hanno paura di osare anche quando si tratta di affrontare i pezzi dei big dei tempi andati, a dimostrazione di una forte determinazione che renderà solida la presenza di questo progetto nel futuro musicale italiano.
(Lorenzo Nobili)
(Fonte)

Versacrum, Aprile 2015

Disco dal vivo per celebrare i (primi) dieci anni di attività di un gruppo as-so-lu-ta- men-te underground. Presunzione? Sì, pure, perché no? Prima considerazione: non è da tutti arrivarci. In Italia, poi… Magari se fai cover, ma se proponi materiale tuo… Seconda: ne hanno pieno diritto, fra l’altro si sono sempre auto-prodotti. Terza ed ultima: questi dieci brani dal vivo rendono benissimo, anzi paiono scritti apposta per esaltarsi in quella dimensione. Suono grezzo, diretto, non ci sono sovra-incisioni (forse per esigenze di budget, ma allora è meglio così), il gruppo mantovano si dimostra unito e deciso, “La fuga” e le sue sorelle si fanno più affilate, più immediate (“Venezia” ed “Ombra” non le cito a caso), si spogliano di quei pochi orpelli che adornavano le versioni in studio, mostrando la loro vera anima, perché sul palco non ci si può nascondere.
Una live-band che suona con naturalezza e senza forzare, chi avanza ancora riserve sul cantato in italiano si dovrà ricredere. Si può fare, si deve fare! Ottima la performance del cantante Marco Grazzi, che con l’onnipresente tastierista Carlo Enrico Scaietta diede lo start al progetto nel 2004, la chitarra di Federico Bonazzoli sorprende per varietà espressiva e per certe soluzioni (come in “Dilanio dell’anima”, “Frammenti”) sorprendenti, Marco Beccari (basso) e Stefano Morbidi (batteria) costituiscono la sezione ritmica, spina dorsale dell’apparato sonoro del gruppo, il resto lo fanno le canzoni, come è giusto che sia. Decadenza costituisce sì un sunto di quanto prodotto in questa decade appena archiviata, ma al tempo stesso fornisce interessanti spunti per il futuro, che il quintetto saprà opportunamente capitalizzare. Al prossimo anniversario, allora!
PS: bonus-track la versione live in studio di “Warsaw” dei Joy Division (da “3.5 decades – a Joy Division italian tribute” del 2014). Da “La fuga”, album del 2012, sono tratte “La fuga”, “Venezia”, “Occhio elettrico”, “Ombra”, “Frammenti”, “Nebbia di guerra”. Dal singolo “Senza fiato” del 2012 la track omonima e “Cenere”, “Dilanio dell’anima” risale al 2009, all’EP “Sacralità”, l’apertura di Decadenza è affidata all’inedito “Pioggia fredda”.
Hadrianus

(Fonte)

 

RockIt, Aprile 2015

I Sinezamia, collettivo artistico mantovano, spengono la decima candelina regalandosi un nuovo disco: il risultato è “Decadanza”, live album autoprodotto e dato alle stampe in primavera. Nove brani pescati dalle opere precedenti impreziositi da un inedito: la band rimarca le proprie origini fra rock e new-wave con un sound immediatamente riconoscibile e di sicuro impatto. Suonano un po’ Litfiba, ed i riferimenti al cantato di Piero Pelù e le dinamiche di chitarra simili a Ghigo Renzulli non sono neanche troppo celate: forti della propria esperienza, i Sinezamia sanno come rielaborare le influenze tenendo a fuoco la propria personalità.
Convince pienamente l’inedito “Pioggia Fredda”, che crea un ponte di congiunzione fra i lavori precedenti ed il prossimo studio album senza snaturare l’impronta del gruppo lombardo; altri episodi che brillano sono “Ombra” e “Nebbia di guerra”. Un disco registrato dal vivo e senza ulteriori modifiche studio è sempre una prova difficile per una band: Sinezamia dimostra di superare senza clamorosi intoppi quest’ostacolo con una track-list rodata; lascia sperare bene il brano inedito, note che terremo a mente in attesa del prossimo lp.
Giandomenico Piccolo
(Fonte)

 

Rock Metal essence, Aprile 2015

Ritornano i Sinezamia, rock band di Mantova, dando un seguito al loro primo LP La Fuga (2012) con un live album, missato senza sovraincisioni, a titolo Decadanza.

Questo lavoro, arricchito dalla presenza di un inedito (Pioggia Fredda), punta i riflettori su tutto il talento esecutivo del gruppo. Anche lontani dagli studi di registrazione, i Sinezamia riescono infatti a colpire e ad emozionare l’ascoltatore, attraverso esecuzioni dei loro successi sempre fedeli alle originiali ascoltate nelle precedenti pubblicazioni. Le atmosfere cupe e dark, marchio di fabbrica di un gruppo che (lo dicevamo già nella recensione del debutto) si influenza del sound delle rock band affermate del nostro Paese, una su tutte i Litfiba, rendono al meglio anche in sede live, con il talento vocale di Marco Gazzi che entra ancora in un bel binomio con le chitarre di Federico Bonazzoli, con le tastiere onnipresenti di Carlo Enrico Scaietta, e con il ritmo e il groove del bassista Marco Beccari e del batterista Stefano Morbini.

Nasce così un live album credo determinante per il proseguo della carriera della formazione mantovana, che consacra il suo talento mostrandosi nuda e cruda, proprio come la si può ascoltare nei locali di città ogni weekend, nella sua essenza più viva e pura. Questo, con un plauso finale per le esecuzioni di La Fuga, Senza Fiato, Ombra, Frammenti e Cenere, per chi scrive i momenti massimi di questo nuovo concerto entusiasmante dei Sinezamia. A presto!
Iacopo Mezzano
Voto: 78/100
(Fonte)

 

Mondo Metal, Aprile 2015

I Sinezamia sono una rock band formatasi nel 2004 a Mantova per mano di Marco Grazzi e Carlo Enrico Scaietta. Da subito il sound è stato ispirato da new wave e dark anni ’80, mentre il cantato si è subito contraddistinto per la scelta della lingua italiana. Nel 2007 e nel 2009 i Sinezamia pubblicano i primi due EP autoprodotti “Fronde” e “Sacralità”.
Nel 2011, con l’assestamento della line-up, arriva la svolta con la pubblicazione del singolo “Ombra”; viene abbandonata la forte influenza new wave e il sound viene irrobustito da hard rock e metal, mantenendo sempre le tinte dark originarie della band. Arriva quindi il debutto sulla lunga distanza nel 2012 con l’album “La Fuga”, e un nuovo singolo nel 2013 intitolato “Senza Fiato”.
Oggi però vi parlerò di “Decadanza”, un live album uscito il 13 marzo 2015 per festeggiare i 10 anni di attività. In questo album i Sinezamia hanno raccolto 10 brani presenti nei loro precedenti lavori più un inedito, tutti rigorosamente registrati dal vivo, senza alcuna sovraincisione. Mettiamoci subito all’ascolto.

Partiamo con l’inedito “Pioggia Fredda”, dal cupo fascino e dalle sinuose ritmiche, che ci fa subito apprezzare l’affiatamento del gruppo come solo in sede live è possibile cogliere. Questo brano farà parte del nuovo album attualmente in lavorazione.
“La Fuga”, tratta dal full-length del 2012 al quale dà il titolo, è un bel pezzo dall’aura oscura ed enigmatica, con delle ritmiche che risultano al tempo stesso sensuali e misteriose e un ritornello orecchiabile e accattivante. La linea vocale di Marco Grazzi ricorda parecchio Piero Pelù, in quel suo particolare modo di articolare e rendere sinuose le parole dei testi.
“Venezia”, altro brano tratto da “La Fuga”, si apre con un drammatico arpeggio del piano a cui si affiancano poco dopo i restanti strumenti. Le atmosfere sono vivide e suggestive, e sembra di trovarsi ad ascoltare una colonna sonora di un qualche film thriller ad alta tensione. Grande pathos dunque, in questa traccia che si muove su un tribaleggiante mid-tempo e con una oscura grinta. Ma a tratti si affaccia anche un aspetto più melodico e sensuale del brano, con le sonorità che si ammorbidiscono mantenendo comunque quel retrogusto decadente che rappresenta il marchio di fabbrica dei Sinezamia.
“Senza Fiato”, che insieme a “Cenere” fa parte del singolo pubblicato nel 2013 avente lo stesso titolo, è incalzante e dall’impatto sonoro immediato, caratterizzato da affascinanti atmosfere mediorientaleggianti, dove le tastiere ricamano dei deliziosi quanto ipnotici tappeti.
“Dilanio dell’Anima”, estratto dall’EP “Sacralità” del 2009, freme di malinconia, a partire dal mesto arpeggiare di poche note distorte in apertura, l’ingresso del cupo basso e i giochi di piatti come gocce gelide che cadono sulla pelle. Parte subito un assolo, lento e sofferto, a cui segue la carismatica voce di Marco Grazzi. Il brano acquista vigore ed energia in alcune sue parti, mantenendo sempre un buon equilibrio con la parte più melodica e poetica del lato compositivo dei Nostri. Federico Bonazzoli costella l’intera struttura con brevi e sentiti assoli, che insieme al sottofondo di synth danno vita a un’atmosfera particolarmente decadente e avvolgente.
Le successive quattro tracce sono anch’esse tratte dal già citato “La Fuga”.
Oscura energia si sprigiona dal sesto brano. “Occhio Elettrico” vede la presenza di un synth più acido e più protagonista, e un riffing dinamico e robusto. Bel lavoro anche quello svolto da Stefano Morbini alle pelli, con un bel ritmo galoppante in alcuni punti. Un bel pezzo dark rock che sa coinvolgere e farsi apprezzare da subito.
Non calano i ritmi, anzi, con la successiva “Ombra” questi si fanno belli tumultuosi e vigorosi. Nessun calo di tensione dal primo all’ultimo minuto, una bella corsa e una costante scarica di adrenalina che dà quel giusto brio davanti al palco.
Della stessa pasta è fatta “Frammenti”. Aperta da un sinistro “jingle” del synth, libera poco dopo la ruggente belva pronta a correre attraverso i corposi riff e le travolgenti ritmiche messe in piedi dai Sinezamia.
Un finale decisamente scoppiettante ci hanno preparato i rockers mantovani, visto che anche “Nebbia di Guerra” ha il suo bel tiro e dinamismo. Le atmosfere qui si fanno però più sinistre, quasi da film horror, assolutamente perfette per il tema trattato, complice un’accoppiata synth/chitarre decisamente ispirata.
In conclusione troviamo la bella energica e galoppante “Cenere” e la personalissima rivisitazione di “Warsaw”, dei Joy Division.

Per chi ha apprezzato queste tracce in versione studio e non ha mai avuto modo di ascoltare i Sinezamia in sede live, questo album può essere una validissima soluzione. In “Decadanza” si può percepire tutta l’energia e la grinta dell’ensemble mantovano, in attesa del nuovo full-length su cui i Nostri stanno attualmente lavorando. Consigliatissimo.
Marcello
(Fonte)

 

Suoni Distorti Magazine, Marzo 2015

Tornano tra le nostre pagine i rockers mantovani Sinezamia con il loro primo live album intitolato ‘Decadanza’. Registrato, appunto, dopo una decade di attività (2004/2014), la band ha rilasciato lo scorso Marzo una testimonianza dal vivo su disco proponendo al pubblico alcune delle composizioni presenti sul primo album ‘La Fuga’ del 2012 e la successiva uscita ‘Senza Fiato’ del 2013. A questi un brano tratto da un loro precedente demo e l’aggiunta di due inediti.

Un live album di per se serve a riportare l’esibizione di una band su disco, possibilmente nel migliore dei modi sia dal punto di vista esecutivo sia qualitativo per quanto riguarda le registrazioni. I Sinezamia sono riusciti a farlo in entrambe i punti – peraltro senza sovra incisioni in studio per lasciare inalterato il fascino della sede live, mossa che il sottoscritto ha apprezzato molto. Tra l’altro l’uscita risulta ben curata già dal package in digipack – essenziale ma con tutti i crismi, sinonimo di attenzione e cura davvero sotto tutti gli aspetti.

‘Decadanza’ è di fatto una danza decadente, come il titolo suggerisce, con i suoni dark rock a cui la band ha abituato i propri ascoltatori che prendono spunti dalla scena italiana dei vecchi Litfiba, Diaframma e company con relativi tratti progressivi e una velatura gothic non indifferente. Poichè i brani presenti sono tratti, come citato in apertura, dai due dischi precedenti non vorrei ripetermi per l’ennesima volta su quello che sono le interessanti linee musicali della band. I Sinezamia in sede live hanno fatto fuori il concetto che mi ero fatto su di loro ascoltandoli in studio, nel senso che dal vivo i musicisti (tutti molto ben coordinati e altamente preparati) riescono ad elargire quelle atmosfere e quei veli sonori oscuramente avvolgenti che in studio non sempre riescono a trovare pienamente il giusto e perfetto spazio conviviale. In definitiva la band ha superato se stessa!

Una band matura che dona ai fans tutte le proprie capacità per un live a cui mi avrebbe fatto molto piacere assistere. Restano invariate le qualità esecutive di cui si è fruito in ‘La Fuga’ e ‘Senza Fiato’: la voce di Marco Grazzi che a tratti ricorda il più ispirato Piero Pelù ma senza rasentare mai il plagio o lo “scimmiottamento” (come molti nel genere facevano e fanno) che entra nella testa per travolgere l’ascoltatore senza esimersi dall’ammaliarlo quando la situazione lo richiede; Marco Beccari e Stefano Morbini (rispettivamente basso e batteria) riescono a creare una base solida ed abbastanza articolata sulla quale Federico Bonazzoli e Carlo Enrico Scaietta (chitarra il primo e tastiere il secondo) tessono trame ora taglienti ora avvolgenti. Una band molto ispirata ed estremamente attitudinale.

Parliamo dei due brani inediti presenti nella scaletta. ‘Pioggia Fredda’ (anticipazione dal prossimo album), che apre il live seguendo lo stile proposto ad oggi dalla band con un ottima presenza di tastiere che donano un mood molto gotico e melodie avvolgenti e progressive e ricche di pathos. Le stesse sono parte importante dell’economia della composizione, molto ben inserite come colonna portante insieme alle linee di chitarra che si sposano alla perfezione (tra riff ben amalgamati ed un bell’assolo)

‘Warsaw’ è un omaggio ai Joy Division che sono certo gli stessi apprezzerebbero, se dovessero ascoltarlo. (l’unico brano cantato in inglese). A circa metà pezzo un momento molto heavy con un buon assolo di chitarra vorticoso che intramezza la linea della composizione, abbastanza omogenea. Il brano è stato registrato nel 2014 e pubblicato esclusivamente su una raccolta tributo alla band del compianto Ian Curtis, ma oggi è possibile ascoltarlo sulla versione CD di questo live album come bonus track registrata in studio.

Tirando le somme, questo ‘Decadanza’ è la prova che i Sinezamia sono un ottima band live, dopo aver mostrato per proprie qualità in studio. Se volete un’istantanea live della band questo disco sono certo che troverà il vostro buon accoglimento. Non resta che attendere con piacere l’uscita del nuovo album!

A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo (Fonte)

 

IndiePerCui, Marzo 2015

Il loro nome racchiude un concetto, l’essere senza anima in un mondo in decadenza e allora come fare a ritrovarla, dove cercare? Cosa pretendere da chi ogni giorno ci illude, da chi ci vive attorno? La band mantovana in questa nuova prova non risparmia nessuno e evidenzia particolarmente in questo disco, lo stato di abbandono in cui imperversa un’Italia da cui è difficile sfuggire se non con il pensiero che vola lontano.Il loro è un rock ben calibrato, una voce che si libra nell’aria regalando numerose sfumature di genere e si lascia alla ricerca dello sperato in una continua forma di lieve universo che implode ed esplode dentro di noi. Un rock classico, dal sapore primordiale, reso ancora più oscuro dal concetto che i nostri vogliono a gran voce proclamare, dopo dieci anni di carriera vissuti con intensità e splendore. Un live quindi che raccoglie ciò che di meglio la band riesce a donare più una finale Warsaw che Ian Curtis sarebbe felice di ascoltare, tra new wave oscuramente ammaliante e chitarre in distorsori looppati che scardinano ogni convinzione che possa essere tale. Un ripercorrere quindi la carriera di questa band, in una formula sicuramente di forte impatto, per capire, in modo diretto, la forte connotazione che questi ragazzi possono avere e donare. (Fonte)

 

Metalhead, Marzo 2015

Dopo un ottimo disco (“La Fuga”, del 2012) ed un attraente singolo (“Senza Fiato”, fine 2013), mi aspettavo -e lo scrissi in altri articoli- un nuovo album di una band Italiana molto valida, quasi una eccezione tra i miei interessi, considerato che cantano in lingua madre. L’album non arriva, e probabilmente la ragione è quella più ovvia: la band è stata impegnata sui palchi, facendo quello che ogni band dovrebbe fare, portando davanti al pubblico la propria musica (non quella degli altri!), diffondendo la propria arte, la propria creatura. E non avendoli mai visti dal vivo, apprezzo particolarmente questi tre quarti d’ora registrati sul palco a Parma lo scorso dicembre, che tra l’altro comprendono -come bonus- una canzone registrata in studio, ovvero la bella cover “Warsaw” dei Joy Division (pezzo comparso lo scorso anno in una compilation di tributo alla band inglese). “Decadenza” offre ciò che conosco, le canzoni tratte da “Fuga” e “Senza Fiato”, le offre ben registrate, ottimamente suonate… ma aggiunge alle mie considerazioni su questa band un dettaglio importante: dal vivo si superano! La voce è perfetta, forse migliore che in studio… mentre chitarra e specialmente tastiera offrono un livello più incisivo di musicalità, di assoli, di contenuto energetico. Ci sono ottimi pezzi come la stupenda “Venezia” oppure “Cenere” tratta dal singolo, mentre manca inspiegabilmente “Ghiaccio Nero” pezzo che secondo me dal vivo avrebbe una resa poderosa. Interessante la opener inedita “Pioggia Fredda”, che forse un po’ sostituisce la traccia mancante. Senza dubbio una band che continua ad imporre con fierezza il suo prodotto, il suo rock un po’ progressivo, vagamente gotico, fedelmente legato alla lingua madre. Continuo ad attendere il nuovo album… ormai è ora… ma la caparbietà e determinazione che dimostrano è un perfetto esempio di come una band dovrebbe vivere, specie nello scenario nazionale. (Luca Zakk) Voto: 7,5/10 (Fonte)

 

Spectra, Marzo 2015

Una istantanea live di dieci danze. Dieci danze dall’inevitabile atmosfere decadente”. Scelgono di celebrare così i loro dieci anni di attività i mantovani Sinezamia, con un disco registrato dal vivo (a Parma il 20 Dicembre 2014) senza nessuna sovra incisione e che punta invece tutto sull’energia e il pathos tipici dei lives. Contraddistintasi ai suoi esordi come una delle poche realtà in grado di seguire la scia lasciata dai primi Litfiba/Diaframma e dalla wave italiana anni ’80 in generale, la band virgiliana negli anni ha indurito il suo sound, incorporando influenze provenienti dal mondo dell’hard rock/metal, non perdendo comunque del tutto il fascino delle proposta originaria grazie alle tastiere di Carlo Enrico Scaietta che ancora riportano a quei tempi “malinconostalgici”. Tra le canzoni più interessanti segnalo “Senza fiato” e il trittico “Ombra”, “Frammenti” e “Nebbia di guerra”, forse non a caso eseguite una di seguita all’altra. Chiude un’interessante versione (in studio) della mitica “Warsaw” (la band pre Joy Division), disponibile solo nella versione CD di questo disco, reperibile dalla band (impegnata attualmente nella composizione del prossimo album). – MARCO CAVALLINI – (Fonte)